Ad ognuno la sua acqua!
Se questo è vero per gli adulti, in cui il 60% circa del corpo è costituito da acqua, lo è ancora di più per neonati e bambini (75-80% del peso corporeo totale) e per gli adolescenti (70% in media).
Per comprendere il ruolo fondamentale giocato dall’acqua nel favorire lo sviluppo dell’organismo nelle prime fasi della vita, si pensi che il fabbisogno idrico giornaliero nei neonati e nei bambini è proporzionalmente molto più elevato rispetto all’adulto.
Se infatti per un adulto dal peso di 70 kg sarebbe sufficiente un introito giornaliero di 1.5 – 2 L di acqua, per un bambino di pochi mesi dal peso di 7 kg ne occorre almeno 1 litro. In proporzione 5 volte di più!
Tenendo presente che il bambino perde più facilmente liquidi ( vomito, diarrea, sudore, febbre possono portare alla perdita anche di alcuni etti in pochi giorni ), è facile comprendere la necessità di un adeguato introito idrominerale al fine di soddisfare le sue richieste metaboliche e favorirne uno stato di benessere.
Quanta acqua dare ai neonati?
- neonati e piccoli lattanti necessitano di almeno 150 ml di acqua/giorno per Kg di peso corporeo
- aumentare fino a 250-300 ml nei periodi più caldi o in caso di perdite eccessive.
Quale acqua dare ai neonati?
L’allattamento al seno è indiscutibilmente il miglior modo di soddisfare i fabbisogni idrici e nutrizionali del neonato.
Ma, se per qualche ragione, ciò non fosse possibile, l’acqua utilizzata nella ricostituzione del latte formulato in polvere e nella diluizione del latte vaccino deve rispondere a requisiti molto più severi che per gli adulti, riguardo a:
- grado di mineralizzazione
- contenuto di nitrati
- presenza di contaminanti chimici o batteriologici
Le acque minimamente mineralizzate od oligominerali (con un residuo fisso non superiore ai 200 mg/L), grazie alla loro ipotonicità:
- non alterano l’equilibrio già perfetto della composizione del latte in polvere, che contiene di solito la giusta proporzione di minerali e oligoelementi da dare al bambino
- esercitano una buona azione solvente con una migliore dispersione delle goccioline di grasso e la precipitazione delle proteine in fiocchi più fini, rendendo il latte più digeribile
- determinano un minore carico renale di soluti favorendo la diuresi. I neonati e i lattanti infatti hanno una ridotta capacità a livello renale di concentrare le urine, cioè di eliminare i soluti in eccesso risparmiando acqua
Da sottolineare poi l’associazione riportata in letteratura tra un eccessivo apporto di sodio nella dieta durante l’infanzia ed un maggior rischio di ipertensione nell’adulto.
Attenzione anche nella prima infanzia all’assunzione di nitrati, per la produzione da loro indotta di una particolare forma di emoglobina (metaemoglobina) tossica per l’organismo, oltre che in grado di formare composti potenzialmente cancerogeni come le nitrosamine.
L’acqua ideale per l’alimentazione di neonati e lattanti dovrebbe quindi essere:
- oligominerale (R.F. < 200 mg/L)
- contenere poco sodio (<20 mg/L)
- pochi o niente nitrati (< 10 mg/L)
- essere priva di contaminanti microbiologici e inquinanti chimici
Si consiglia per questo, nel caso si decidesse di usare l’acqua potabile comunale per l’alimentazione dell’infante, di portarla prima ad ebollizione, operazione che serve a far precipitare alcuni sali e a eliminare eventuali microorganismi o germi presenti (ma non gli inquinanti chimici).
Il bambino cresce
Man mano che il bambino cresce diventa sempre più attivo e aumentano le sue necessità metaboliche, rendendo opportuno adeguare anche l’apporto idrosalino.
In questa fase sono da preferire acque oligominerali e mediominerali e, tra queste, in particolare le bicarbonato-calciche (con contenuto in calcio superiore a 150 mg/L).
Queste ultime apportano calcio in forma ionica altamente biodisponibile e sono pertanto indicate in chi, come il bambino in fase di accrescimento, ha un aumentato fabbisogno di questo elemento.
Da sottolineare come numerose indagini scientifiche abbiano rilevato una frequente carenza di calcio nel bambino e soprattutto nell’adolescente, in maggior misura nel sesso femminile: fino all’85% delle ragazze ed il 47% dei maschietti infatti non raggiungono un adeguato apporto giornaliero di questo elemento con la dieta.
Ricordiamo che nella fase di massima crescita dello scheletro, l’organismo può aver bisogno anche di 300 mg di calcio/giorno.
Tenendo conto della necessità di compensare le normali fuoriuscite quotidiane dell’elemento, si calcola che il fabbisogno giornaliero di questo ione si aggiri sui 1200-1500 mg.
Le acque bicarbonato–calciche sono vivamente consigliate in caso di intolleranza o allergia al latte vaccino, principale fonte di calcio alimentare.
Fabbisogno giornaliero di Calcio (mg)
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Importante anche un adeguato apporto di fluoro, per il suo effetto preventivo sulla carie dentale nei bambini e nei ragazzi fino a 14 anni. La quantità ottimale è di 0.7 mg/L.
Attenzione a non esagerare, però, in quanto l’utilizzo protratto di acque con contenuto di fluoro superiore a 1.5 mg/L possono portare ad una condizione patologica chiamata fluorosi, che si manifesta con chiazze giallastre sui denti e possibili interferenze sulla mineralizzazione ossea, effetti dovuti appunto all’accumulo di questo elemento in tali distretti.
L’adolescenza
Gli adolescenti andrebbero incoraggiati a bere acqua durante tutta la giornata.
Riguardo gli adolescenti, questi andrebbero incoraggiati a bere a sufficienza durante tutte le ore della giornata.
In questa fase di crescita l’organismo ha bisogno di una quantità adeguata di sali ed oligoelementi, e la rotazione delle varie tipologie di acque minerali a media/altamineralizzazione potrebbe essere la giusta strategia per evitare carenze di minerali fondamentali.
Le acque ricche di sali sono poi particolarmente indicate nelle condizioni in cui si verifica una intensa sudorazione, con conseguente perdita di elettroliti, e quindi nei giovani che fanno sport e soprattutto nei periodi caldi.
Ci sono in commercio diverse acque minerali con un contenuto considerevole di sali in grado di integrare il fabbisogno dietetico giornaliero.